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martedì 26 novembre 2013

La Terza Età



Strade desolate
sferzate dal vento
Polvere, latrati
di cani randagi
Ombre silenziose
idrofobe d'amore

Un proverbio indiano ammonisce: “Le età della vita sono quattro. Nella prima l’uomo studia, nella seconda insegna, nella terza riflette, nella quarta impara a mendicare”. La quarta età, l’età nella quale l’uomo si fa mendicante, trasformando le proprie certezze in vita e filtrandole attraverso la catarsi della propria sofferenza, è dunque un traguardo. Dovrebbe essere il punto più alto dell’esistenza, una condizione spirituale corrispondente al tempo in cui le certezze soprattutto intellettive dell’età dello studio e dell’insegnamento fanno posto a umiltà, perdono, amore. Si tratta tuttavia di una condizione che l'uomo quasi mai raggiunge.

Il più delle volte infatti, orgoglio e ottusità ci condannano a vagare come cani randagi idrofobi d'amore (impermeabili all'amore, o incapaci di amare, se non rabbiosi... ) lungo le strade aride e desolate di una terza età fatta soprattutto di solitudine e recriminazioni.

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